Un mese fa, più o meno a quest’ora, stavo concludendo la lettura del saggio di Giorgio. Il libro si apprezza subito, e chi segue la divulgazione quotidiana dell’autore, in prima istanza, ha ritrovato una sintesi elaborata di quelle che sono le sue ricerche proposte in alcuni speech, su Connect.gt o nei video settimanali per la community. Dieci anni di studio e scambi di idee su Internet, Google e la SEO che qui vengono narrati dal punto di vista di un appassionato curioso, prima ancora di uno dei pionieri della SEO italiana.
Giorgio ha una grande virtù: dialoga con le persone, dal più esperto al nuovo arrivato. È il community manager per eccellenza e questo, grazie alla sua capacità di ascolto gentile e incoraggiante, fa si che da ogni dialogo lui riesca a creare valore.
Ed è questo valore condiviso che dopo un mese dalla lettura, non ti esce più dalla testa.
Google Liquido è un libro che traccia una linea e sono convinta che, chi si ritaglierà il tempo per leggerlo, comprenderlo e per pensare, non farà più SEO come prima.
Al centro dell’approfondimento ci sono le abitudini delle persone, le persone connesse con la consapevolezza di oggi, persone educate a Internet che non hanno paura di fidarsi di una pagina web, ma che vogliono essere conquistate, emozionate. È una bella differenza!
Google offre un’occasione al nostro business, qualunque esso sia, di entrare in contatto con il nostro pubblico, con il nostro lettore, il nostro cliente. Certo, come ci spiega Giorgio, Google di oggi è molto diverso: c’è una molteplicità di possibilità per incontrare – attivamente o passivamente, – chi ha bisogno del nostro business.
Cambiano le persone, cambia Google… non abbiamo più scuse: è il momento anche per noi, per l’ecosistema dei nostri siti web, di innovarsi! Al di là del singolo capitolo di approfondimento, Giorgio Taverniti guida la visione del lettore verso quello che ci aspetterà nei prossimi anni. Ci anticipa la sfida che imprenditori e professionisti del web (non solo SEO!) dovranno cogliere per poter emergere. Ecco che i contenuti sbrigativi lasceranno il posto a risorse complete, ecco che i brand che sapranno raccontarsi avranno nuovi modi per ispirare gli altri, ecco che (finalmente) penseremo a come conquistare la SERP nella nostra diversità e non (solo) con la solita solfa perché ‘ce lo chiede l’algoritmo’.
So a cosa staranno pensando in molti: nel lavoro che facciamo oggi le parole chiave hanno ancora un ruolo centrale. Per me è indubbio! Sono convinta che lo studio delle keyword e dell’astrazione del search intent avrà un ruolo centrale nelle attività strategiche che verranno. La differenza è il come useremo tutto questo!
La parola chiave che ci suggeriscono i tool sarà una scintilla: a noi il compito di saper alimentare la fiamma!
Ti ringrazio Giorgio perché dopo la lettura del tuo libro, qualche idea nuova per tenere vivo il fuoco, in questo Google Liquido, ora ce l’ho!